Abbiamo letto con preoccupazione la proposta di revisione contrattuale che, su incarico della Giunta, il prof. Bolego dell’Agenzia Provinciale per la Rappresentanza negoziale (APRaN) ha presentato ai sindacati; ma anche i comunicati delle organizzazioni sindacali e la proposta di modifica da parte di UIL Scuola.
Il preambolo della bozza di accordo è assolutamente inaccettabile, poiché parte dalla premessa, non fondata né sui dati sanitari né sulla stessa delibera della Giunta provinciale del 22 luglio scorso (n. 1030), che il prossimo anno scolastico si svolgerà in situazione di perdurante emergenza.
Siamo stufi di sentirci raccontare che siamo in un’emergenza che non è più nei fatti (allerta sì, non emergenza) e che serve soltanto per giustificare provvedimenti d’eccezione.
In questo caso l’appello alla presunta emergenza serve a far aumentare l’orario settimanale di un’ora alla scuola primaria, alle medie e di due ore alle superiori. È chiaro che queste poche ore non servirebbero a nulla rispetto ad una reale emergenza e che invece servono solo ad eliminare posti di lavoro. A marzo sono state tagliate numerose classi, restituite ora in organico di fatto (cioè a titolo precario). Ora si cerca di recuperare per altra via il risparmio perso, riassorbendo decine e centinaia di ore in ogni scuola, altrimenti coperte dai docenti precari.
Che i sindacati si rendano complici di questa operazione è però forse ancora più scandaloso del fatto che sia stata proposta dalla Provincia.
Vi invitiamo perciò a firmare e diffondere questo appello, da indirizzare ai sindacati e da pubblicare come “lettera aperta”.

Andrea Brocchieri
Liceo Classico "G. Prati" - Trento

Giovanni Ceschi
Liceo Classico "G. Prati" - Trento

Lucio Gerlin
Istituto di Istruzione "A. Degasperi" - Borgo Valsugana


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