Dal cielo
Mentre l’ultimo bagliore del tramonto si spegne sulle strette strade di Syada, seguo i villici che sciamano attraverso i campi per raccogliersi in un prato ad osservare il cielo. Secondo i conteggi degli anziani del villaggio, stanotte ci sarà una pioggia di stelle cadenti. Non è uno spettacolo raro nelle notti di Aiba, ma questa volta tutti vogliono vederle perché, a quanto ho sentito in paese, uno degli anziani ha predetto che accadrà qualcosa di diverso… un avvenimento misterioso, forse un’opera degli dei.
Non pensavo che avrei avuto così tanta compagnia. Intravvedo anche altri che, come me, sono arrivati fin qui da terre lontane per vedere le stelle cadenti.
Solo il sommesso brusio della folla rompe il silenzio mentre tutti scrutano il fitto tappeto di stelle e si mormorano l’un l’altro le storie che ricordano sulla Seconda luna, sulla Grande Cintura o su Drina, la stella azzurra che guida i naviganti nel cielo d’estate.
E’ la voce di un bimbo ad attirare l’attenzione di tutti: ed eccola, la luce che traccia un arco nel cielo, in direzione del mare lontano.
Subito ne compare una seconda, poi altre, e in un istante il cielo è pieno di scie di luce. Ma d’un tratto mi rendo conto di quanto sembrino insolitamente grandi, e impossibilmente vicine… addirittura basse sull’orizzonte… di colpo i paesani gridano e nell’improvvisa confusione finisco a terra, mentre qualcosa di immensamente luminoso passa sopra di noi con un rumore di tuono! Un boato lacerante scuote l’aria e la terra, e la foresta distante è avvolta nella luce...
