A sessant’anni dalla pubblicazione de "I dannati della terra", le quotidiane violenze del razzismo sociale e istituzionale, le contraddizioni che caratterizzano le politiche migratorie dei richiedenti asilo e l’abbandono dei più fragili a un destino di marginalità strutturale, non hanno smesso di attraversare e sconvolgere le nostre società. I discorsi sui diritti umani rivelano le ipocrisie dei governi, che non cessano di sostenere il progetto di un capitalismo rapace, in grado di generare ogni giorno nuovi esclusi e nuove catastrofi. Quanto alle frontiere e allo sfruttamento dei migranti, siamo investiti da immagini oscene di morte che rievocano la memoria della schiavitù. Le scienze sociali e la clinica ritrovano nelle pagine di Fanon un sentiero per pensare le minacce dei nostri giorni e a uno stesso tempo immaginare come curare i vecchi traumi della colonia e le attuali sofferenze, i nodi che legano gli uni alle altre. La conferenza interrogherà il pensiero indocile di Fanon sulla condizione dei dannati e degli “ultimi”, grazie all’intervento di ricercatrici e ricercatori, di terapeute/i, che ci aiuteranno a intravedere le linee di fuga di fronte alle nuove oppressioni e alienazioni.
Gianluca Vitale ricorderà Moussa Balde e Faisal Hossai. Roberto Beneduce intervisterà Aminata Dramane Traoré, scrittrice, fondatrice del Forum Sociale Africano ed ex Ministro della Cultura del Mali.
Quando: 30 novembre (15h30-20h00) - 1 dicembre (9h00 - 19h00) 2021
Dove: Aula Magna, Campus Luigi Einaudi
Si potrà seguire l’evento anche sulla piattaforma Webex a questo link:
https://unito.webex.com/meet/eventicps[Da remoto non sarà possibile guardare il documentario, ma solo ascoltare gli interventi e intervenire in chat per eventuali domande].
Per informazioni scrivere a
giacomo.denanni@gmail.com