Presso Spazio InSUbria tr3, Piazza Insubria 3, Milano

Un grande quartiere di case popolari con migliaia di individui che vivono la propria vita e se la organizzano preparando le proprie giornate nel modo che ritengono più opportuno per loro. Ognunə conduce la propria vita seguendo il ritmo delle giornate, del proprio lavoro della propria famiglia, con tutte le trasformazioni che la famiglia porta con sé. La propria casa, il proprio quartiere, sentirsi appartenere a contenuti diversi da dove si abita. La palestra, la sala da ballo, il bar della mattina, la macchina. Cosa vuol dire allora vivere in una comunità? Cosa significa fare comunità? Fare comunità sembra sia un argomento trasversale sul quale non si possono costruire certezze, non è un terreno solido sul quale costruire palazzi. Resta un ambito incerto nel quale sentirsi comunità è delegato ad una percezione e non a una certezza. Dunque come far nascere qualcosa che ha come base un fragile sentimento e non una pietra sulla quale costruire qualcosa di solido? Il Teatro dell’Oppresso è una forma teatrale di Dialogo collettivo nel quale vengono a convogliarsi tutte le idee e le visioni del mondo, che spesso si mescolano e si rimescolano fra loro, senza un ordine preciso ne un aspettava precisa nel come questo dovrebbe essere organizzato. La forma dialogica e la conduzione non direttiva o maieutica prepara il campo ad una forma di comunicazione che libera energie e visioni cariche di emotività, il cui sentirsi comunità travalica il luogo fisico e diventa un grande specchio multiplo sul quale nel sentirsi specchiat3 si riesce a vedere l3 altr3 che si specchiano e il modo in cui potremmo specchiarci anche noi stess3.

Tenuto da Gruppo TdO Piagge