Di fronte alle disabilità complesse derivanti da alterazioni
congenite o acquisite del SNC, nell’approccio terapeutico riabilitativo
multimodale le tecnologie svolgono un ruolo sempre più specifico e rilevante
nell’ambito della neuromodulazione e del riapprendimento delle strategie di
recupero in condizioni caratterizzate da disfunzioni motorie e/o cognitive. Con
sistemi di robotica indossabile (per il supporto delle attività a varia
complessità mirate per gli arti superiori o per gli arti inferiori o per la
deambulazione), unitamente a tecniche di stimolazione elettrica funzionale, in
contesti ecologici o in ambienti di realtà virtuale o realtà aumentata si
pongono le condizioni per una riorganizzazione dei meccanismi di pianificazione
intenzionale, di controllo esecutivo del movimento, di esplorazione dello
spazio peripersonale e di cognizione dell’agire. L’interazione uomo-macchina
diviene quindi un processo empatico di co-operazione bio-tecnologica, con
conseguenti rilevanti eventi biologici correlati alla specificità ed alla
intensità del trattamento a cui possono conseguire fenomeni di neuroplasticità a
breve-medio e lungo termine. Le attuali grandi potenzialità evolutive della
tecnologia e della comprensione dei fenomeni biologici sottesi al recupero
funzionale nelle lesioni del SNC impongono una riflessione profonda
interdisciplinare per dare risposte appropriate in termini di co-progettazione
delle tecnologie da mettere in campo e di modalità di introduzione razionale
nell’organizzazione sanitaria.