Questionario - BAMBINO
Una raccolta di domande che esplorano la persona
in tutti gli aspetti biologici, fisiologici e psicocomportamentali.
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LA SALUTE DEL BAMBINO
 
PREVENZIONE PRECONCEPIMENTO
DIAGNOSI PRECOCE
APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE

Programmare una nuova vita è l’occasione più coinvolgente per una riflessione sul futuro, con cui si misura la nostra individualità, in termini di salute, di creatività e di testimonianza.
È un percorso che richiede una disponibilità vera a metabolizzare informazioni e riflessioni in chiave strettamente personale ed a superare la sorpresa di scoprirci impreparati nei confronti di realtà che diamo per scontate e che scontate non sono.

La Ricerca Scientifica ci offre una messe straordinaria di informazioni, che ci aiutano ad esplorare le potenzialità, le attese, i rischi che un nuovo concepimento comporta ed a svolgere una riflessione approfondita dedicata alla prevenzione in fase di pre-concepimento.
È anche una occasione per ripensare il proprio rapporto con la quotidianità, il valore della vita in comune e il cambiamento, secondo una nuova prospettiva: quella del nascituro.

La promozione e la difesa della salute vanno sostenute giorno per giorno, in rapporto all’inquinamento ambientale, alla tossicità alimentare, al disagio che caratterizza i nostri giorni.
Il buon decorso della gravidanza e la qualità della salute e del benessere durante i primi anni dello sviluppo costituiscono il dono più importante, che i genitori possono offrire al proprio figlio. Gli interrogativi che noi ci poniamo sulla salute sono gli stessi che riguardano la nostra individualità e la qualità della nostra esistenza. Identità biologica e individualità comportamentale richiedono una visione olistica della persona, che includa la storia famigliare, le attitudini, l’ambiente, la professione e le attese e consenta di integrare e superare l’approccio medico specialistico, dedicato alla terapia di organo. Questo è il motivo fondamentale per cui la risposta del Medico Specialista non ci basta più e sentiamo l’esigenza di ottenere un parere che possa aiutarci ad interpretare ed a promuovere il nostro stato di salute, all’interno di un contesto che comprenda la nostra quotidianità e l’ambiente in cui viviamo.


Ciascuno di noi è caratterizzato da una individualità, che continua ad evolvere per tutta la nostra esistenza, come risultato di una miriade di influenze, quali la famiglia, la scuola, il lavoro, la comunità, l’esercizio fisico, l’alimentazione, lo stress, l’ambiente. Un cielo sterminato di atomi, molecole e processi energetici modula l’attività dei nostri geni, la funzione neuro-immuno- endocrina, l’attività metabolica, la velocità con cui i nostri tessuti invecchiano, non diversamente dai nostri pensieri, gli affetti, le memorie, le attese.
Occorre, dunque, passare alla formulazione di un programma personalizzato dedicato al recupero della salute, che coinvolge la persona come primo attore responsabile del proprio benessere.
Ciò che appare come malattia non esiste come entità a sé stante e consiste piuttosto in un insieme di segni, sintomi, comportamenti e patologie tissutali, che si manifestano in un determinato individuo. La sofferenza é sempre mediata in qualche modo anche dalla paura, dai pensieri e dalle credenze, con cui noi valutiamo ed esprimiamo il fatto di essere ammalati. Questi mediatori cognitivi modulano gli stessi sintomi ed i mediatori biochimici. Le comuni attività quotidiane, dieta, esercizio, vita all'aria aperta, interazione sociale, pensieri e ambiente modificano i livelli dei mediatori molecolari, come d'altra parte l'età, il sesso, la fase del ciclo mestruale, la stagione, l'ora del giorno. Le affezioni croniche sono caratterizzate da cause scatenanti multiple, e uno stesso sintomo in pazienti diversi può avere diverse cause scatenanti e una stessa causa scatenante può manifestarsi con sintomi diversi in pazienti diversi.
Il primo pilastro della guarigione è rappresentato dalle relazioni e la restituzione dello stato di salute, guarigione, prevede percorsi necessariamente diversi da quelli previsti dalla terapia medica specialistica, che è dedicata alla soppressione della malattia attraverso l’uso dei farmaci. I medici, in genere, sopravvalutano la richiesta di farmaci e sottovalutano il desiderio del paziente di ricevere informazioni.

Alfabetizzazione biologica significa acquisire conoscenze sulle principali funzioni che regolano la nostra “macchina biologica”, come la nutrizione, l’esercizio fisico, il sonno, il respiro, il sesso, il controllo dello stress, l’umore. Man mano che queste informazioni vengono acquisite producono un cambiamento delle nostre abitudini, migliorano la nostra salute ed il nostro benessere. E’ una “attività olistica”, che ci dà soddisfazione e che possiamo praticare ed allenare quotidianamente.
E se questo nuovo percorso continua ad affermarsi ci rendiamo conto che l’attività mentale, con la quale abbiamo pensato fino ad oggi di identificarci, in realtà, è antenna di una individualità astronomicamente più complessa, che pulsa attraverso miliardi di processi molecolari, atomici, energetici, coordinati da memorie che si sono formate in una fase precocissima del nostro sviluppo, prevalentemente inconscia, tra il concepimento ed i primi due-tre anni di vita.

La sfida della ricerca e della medicina è in gran parte affidata a leggere, interpretare e modulare questa MATRICE bio-energetica e percettiva, che continua a scrivere ogni secondo la storia del nostro incontro con l’ambiente ed il tempo ed appare attraverso la postura, il ritmo del respiro, i tempi di reazione, l’energia, l’esercizio della memoria, il movimento degli occhi, la gestualità, la mimica, il timbro ed il controllo della voce, la parola, la gratitudine, l’empatia, la capacità di ascolto, la speranza…

E se la nostra testimonianza è quella di programmare una nuova vita, noi capiamo di dover esaminare i nostri comportamenti e le nostre scelte in modo critico, aiutandoci con le informazioni, che oggi sono peraltro ampiamente disponibili anche in rete, e che riguardano, innanzitutto, salute e quotidianità.
L’inquinamento ambientale, la tossicità alimentare, il disagio che caratterizza le nostre giornate suggerisce di programmare un nuovo concepimento con molti mesi di anticipo, allo scopo di poter acquisire un bagaglio adeguato di conoscenze e di ottimizzare la nostra salute.
La fertilità della donna ed il successo della gravidanza cambiano sensibilmente nel tempo:

Anni:________________20-24_______30-34_____40-44
Fertilità _____________93%________85%_______71%
Aborti:_______________10%________12%_______34%
Rischio Down:________1/1.667____1/952_____1/106
Difetti cromosomici:__1/526______1/385_____1/66

In caso di aborto è bene aspettare almeno sei mesi prima di cercare un nuovo concepimento, mentre, in caso di gravidanza regolarmente trascorsa è bene distanziare il successivo concepimento di almeno 18-24 mesi, allo scopo di permettere un recupero biologico completo della madre, con particolare riguardo alla funzione endocrina ed immunitaria. La gravidanza successiva ad una pretermine va studiata con la massima attenzione, perché statisticamente la recidiva ricorre nel 20-30% dei casi.

La fertilità dell’uomo è influenzata da una serie numerosa di parametri: tabacco, alcol, steroidi anabolizzanti, droga, alimentazione inadeguata, parassitosi intestinale cronica, diabete, ipertensione, obesità, varicocele, radiazioni e chemioterapia, infezioni sessuali, farmaci (betabloccanti, cimetidina, colchicina, corticosteroidi, ciclosporine, antibiotici, metadone, nitrofurantoina, spironolattone, sulfasalazina), metalli tossici, ipertermia dei testicoli, pesticidi, diossine. Il ciclo dello sperma, tra produzione ed eiaculazione dura 42-76 giorni; gli spermatozoi prodotti dalle cellule di Sertoli vengono raccolti nell’epididimo, dove il loro DNA perde la capacità di autoripararsi. Con l’età si moltiplicano gli errori del DNA nelle fasi della riproduzione, per cui aumentano le possibilità di mutazioni genetiche: acondroplasia, Marfan, schizofrenia, autismo.

Un Questionario bio-comportamentale, che comprende la storia medica e informazioni sensibili sul comportamento ed il benessere, con particolare riguardo all’ultimo anno, consente di orientare l’analisi preventiva e la richiesta di accertamenti diagnostici e di laboratorio.
Lo stesso questionario proposto anche ai nonni fornisce un utile approfondimento, soprattutto quando sono presenti patologie insorte prima dei 50 anni, quali cancro, complicanze della malattia metabolica, disturbi cardiovascolari, immunodeficienze, problemi del comportamento. In questo caso, un test di genomica preventiva su entrambi i genitori, può risultare particolarmente indicato per loro e per il nascituro, in particolare quando dovessero comparire polimorfismi in omozigosi.

L’indagine medica deve includere sistematicamente la visita odontoiatrica per escludere la presenza di amalgame al mercurio e di foci attivi, che richiedono un trattamento radicale, in rapporto alla loro patogenicità cronica e multi sistemica.
I metalli tossici (MT) sono tra i primi responsabili dell’inquinamento ambientale, della tossicità alimentare e sono fattori predisponenti oppure co-fattori di qualsiasi malattia cronica ed in una elevata percentuale di casi assumono il ruolo di fattori scatenanti. I metalli tossici che oggi possiamo testare comunemente sono 23 e comprendono: alluminio, antimonio, arsenico, bario, bismuto, cadmio, cesio, cobalto, cromo, gadolinio, gallio, mercurio, nickel, niobio, piombo, platino, rubidio, stagno, tallio, titanio, torio, tungsteno, uranio. Le amalgame al Mercurio costituiscono la prima causa di tossicità da Mercurio della popolazione adulta; si ritiene che un adulto sopra i 40 anni abbia in media 2-4 amalgame. Una donna portatrice di amalgame, scarica sul proprio feto un terzo del Mercurio che produce quotidianamente ogni volta che le sue amalgame vengono a contatto con i denti, durante la masticazione, il parlare od il digrignamento.
Attraverso il filtro placentare i metalli tossici possono provocare nel feto: effetti teratogeni, alterazione della neuro genesi con effetti sul quoziente intellettivo, coordinamento psicomotorio, iperattività, autismo, deficit immunitario.La rimozione sistematica delle amalgame con tecnica protetta e la successiva detossificazione rappresentano oggi indicazioni preventive assolute. Quello dei metalli tossici é un “pedaggio” che non risparmia nessuno e, per contro, può essere eliminato con la somministrazione di protocolli sperimentati da anni e di pratica, immediata ed efficace applicazione.

Il peso e la funzione intestinale della madre vanno rilevati con attenzione, come premessa indispensabile per una corretta alimentazione sua e del feto e per potenziare il sistema immunitario, che concentra nell’intestino il 70% della propria attività. La personalizzazione della eubiosi intestinale comprende la integrazione costante di probiotici, antiossidanti, omeopatici e nutrienti, come glicina, taurina e glutammina, che assistono e detossificano la mucosa intestinale. In caso di sovrappeso della madre, il programma alimentare prevede un calo ponderale di circa 3- 4 kg al mese; in caso di sottopeso, un aumento di 500-750 calorie quotidiane consente un incremento di 500g nell’arco di 7-10 giorni. Il concepimento va cercato solo dopo aver raggiunto un peso corretto, con BMI compreso tra 19 e 24. Il sovrappeso predispone a: diabete gestazionale, pre-eclampsia, spina bifida, e resistenza insulinica del bambino a partire dai primi anni.
Il sottopeso predispone a prematurità, ritardo dello sviluppo e deficit immunitario.
Viene raccomandata una integrazione con multivitaminici, minerali ed antiossidanti, per ottimizzare le condizioni di salute e correggere eventuali deficit, peraltro molto comuni, con particolare riguardo a ferro, zinco, rame, complesso vitaminico B, glutatione, vitamina D, omega 3 (DHA ed EPA).

Le indicazioni nutrizionali oggi beneficiano di una informazione davvero molto ricca, che si è formata soprattutto a partire dagli anni ’80 in settori diversi e distanti: dalla dieta degli astronauti a quella delle discipline sportive, dall’autismo alla sensibilità chimica multipla, alle intolleranze alimentari. Da queste esperienze sono nate indicazioni convergenti che ci portano a ridurre fortemente od escludere una serie di alimenti che fanno parte della nostra tradizione, come il glutine, il latte di origine animale ed i formaggi, la soia e lo zucchero, i pesci di grossa taglia( tonno, spada), i molluschi e i crostacei, la carne ed il pesce affumicato, la carne ed il pesce crudo, gli insaccati e le frattaglie. Si raccomanda inoltre di ridurre l’assunzione di grassi saturi contenuti nel burro e nelle carni rosse, che oggi possono contenere diossina ed ormoni; alimenti ad alto indice glicemico, come i dolci, il pane, il riso bianco, allo scopo di mantenere costante la insulinemia nell’arco della giornata e impedire lo sviluppo di una resistenza alla insulina ed alla leptina, che predispone alla comparsa di sovrappeso ed obesità, già a partire dai primi 10 anni. Ricordiamo che il pancreas del feto inizia a produrre insulina dalla decima settimana. Vanno certamente esclusi: alcol, condimenti industriali, grassi idrogenati, bevande gassate, fast food. Si raccomanda un apporto proteico costante equivalente a 0,8-1g/kg peso e l’assunzione di grandi quantità di verdura e di frutta che forniscono la maggior parte di vitamine, minerali e di fibra. In condizioni fisiologiche l’assunzione di 400mcg di acido folico è sufficiente e va iniziata precocemente e testata assieme alla vitamina B12 mediante gli esami di laboratorio alcune settimane prima del concepimento. Alimenti che vanno raccomandati comprendono: legumi, uova, noci, mandorle e semi, frutta, olio di oliva, cereali integrali senza glutine, pesce azzurro. Occorre accertare sistematicamente la presenza di eventuali intolleranze alimentari. I nutrienti che l’intestino seleziona e versa nel circolo linfatico e nel sangue forniscono l’energia, assistono il continuo ricambio dei tessuti, modulano l’espressione genica e l’attività mentale. In altre parole vengono a far parte della nostra identità biologica ed energetica.

Il feto è totalmente dipendente dalla nutrizione materna, che avviene attraverso la placenta, per cui possiamo affermare che noi siamo quello che nostra madre ha mangiato prima del nostro concepimento e durante la gravidanza e l’allattamento !
Occorre ricordare che l’alimentazione occidentale, inquinata da pesticidi, anticrittogamici, metalli tossici, ormoni, farmaci e dominata da alimenti provenienti da animali stabulati e da alimenti processati con metodo industriale, è causa primaria di malattia al nord come al sud del pianeta e di degrado ambientale.

Il benessere e la serenità della madre costituiscono il terzo fattore essenziale per il successo della gravidanza. Lo stress cronico è responsabile di aborto, difetti congeniti, pre-eclampsia, prematurità e sottopeso. Il 12% delle gravidanze avviene pre-termine (oltre tre settimane in anticipo) ed è responsabile dei due terzi delle morti in periodo neonatale.

Lo stress stimola la placenta a produrre CRH, un ormone che partecipa all’avvio del parto, peraltro sollecitato anche dalla riduzione della vascolarizzazione della placenta prodotta dal cortisolo.

Lo stress cronico, attraverso la produzione di cortisolo, induce una caduta delle difese immunitarie, che espongono la madre a rischi di infezioni e di malattie, accresciuti dal possibile, frequente ricorso a comportamenti di compenso emotivo, quali il fumo, l’alcol, l’alimentazione disordinata, la droga.

L’ippocampo, l’amigdala e la corteccia prefrontale del feto sono particolarmente sensibili al cortisolo e una gravidanza stressata produce, in una elevata percentuale di casi:
a) in età infantile: disturbi dello sviluppo, quali autismo, iperattività, disturbi di apprendimento, ritardo mentale;
b) nella vita adulta: disturbi comportamentali, diabete, obesità, cardiopatia, ipertensione.

Il benessere e la serenità della madre vanno dunque ricercati e “assicurati” per tempo attraverso interventi diretti alla organizzazione famigliare, alla condivisione con il partner di      
un progetto di vita comune, al training con tecniche respiratorie, di preparazione al parto, di attività aerobiche, alla soddisfazione in ambiente di lavoro, alla acquisizione di una informazione aggiornata sulla gravidanza, il parto ed i primi tre anni di vita.

La prevenzione delle infezioni e degli stati infiammatori è il quarto fattore essenziale che occorre assicurare attraverso una prevenzione tempestiva e personalizzata. Le infezioni sono responsabili di numerose complicanze, quali aborto, morte endouterina, ritardo della crescita, prematurità, difetti congeniti. Cause frequenti comprendono: toxoplasmosi, rosolia, citomegalovirus, herpes, sifilide, varicella, gonorrea, clamidia, epatite B , vaginosi batterica, tricomoniasi, uretriti, micosi, infezioni del periodonto. Un terzo dei bambini nati da madre HIV positiva risultano positivi.

La difesa dalla tossicità ambientale è il quinto fattore essenziale.
L'uomo non potrà mai controllare e pilotare il divenire mutevole e imponderabile della Biosfera, di cui la sua stessa mente fa parte. Ciascun essere vivente, con i suoi meccanismi di autoregolazione, ha un preciso collocamento nell'architettura del tutto. Nulla è inutile, tutte le specie collaborano a mantenere l'equilibrio globale. E' una complementarità naturale stupefacente. La tecnologia può permetterci di conquistare la luna, non di sostituire la natura nel mantenimento della vita sulla terra. Non c' è contraddizione tra la potenza dimostrata dall'uomo in un campo e l'impotenza nell'altro. La prima è dovuta alla prevedibilità matematica dei risultati sul piano della fisica classica, la seconda all'insuperabile imprevedibilità delle interazioni biologiche. Due piani collegati nella realtà, ma destinati a rimanere assolutamente distinti,
ricordando…. che la sorte dell'uomo è legata soltanto al capitale biologico del pianeta: non dipende dalla quantità di energia e di risorse abiotiche di cui egli potrà disporre, ma da quella che l'omeostasi della biosfera e del suo organismo gli consentiranno di degradare. (Aldo Sacchetti: L’uomo antibiologico; Feltrinelli, 1985).

Lo sviluppo prenatale è un moltiplicarsi tumultuoso di attività cellulari, un continuo susseguirsi di fasi, sotto l’influenza di molecole ed energie, che provengono dal mondo esterno, fatto di nutrienti, ormoni, suoni, vibrazioni, sapori, movimenti, silenzi, luci ed ombre…
Il futuro ed il successo della ricerca biologica e medica è affidato in massima parte alla capacità di approfondire il percorso dei primi nove mesi, che occorre saper leggere ed interpretare, come uno spartito musicale, per note, intervalli, sequenze, temi ed individualità, secondo un “diapason” rappresentato dall’amnios, che filtra e trasmette vibrazioni e suoni vitali per lo sviluppo del feto.  
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