Attraverso queste e tante altre domande vorremmo invitarvi a svelare, ri-velare e condividere il senso del nostro agire educativo nel complesso contesto sociale, politico, economico e culturale di cui siamo parte e che ci definisce. Farlo a partire da una riflessione sui linguaggi e sulle parole a disposizione nei contesti socio-educativi pensiamo sia anche un modo per riconnettersi alla concretezza dell’agire educativo, nella convinzione che azione-pensiero-linguaggio siano dimensioni fortemente correlate, sovrapposte e interdipendenti.
Il senso di questo lavoro vorrebbe anche essere quello di sviluppare uno sguardo critico e riflessivo per limitare il rischio di linguaggi autoreferenziali e per favorire comunicazioni capaci di celebrare il lavoro di cura nei contesti residenziali di accoglienza.
Lavoreremo insieme con uno stile laboratoriale e giocoso accompagnati da Andrea Prandin, consulente e formatore che da molti anni lavora nei contesti di tutela minori e famiglie occupandosi di linguaggi, grammatiche narrative e, più in generale, del pensare per storie.
La giornata si pone come prima tappa di un percorso più ampio guidato dal CNCA che vi vedrà coinvolti e di cui vi racconteremo meglio proprio quel giorno.