Gestione della Fase 2 in Endoscopia Digestiva
Gli esami di endoscopia digestiva rappresentano delle procedure ad alto rischio di diffusione del Covid-19 in quanto procedure che generano aerosol.
Nella fase di picco della pandemia, sono stati effettuati solo esami endoscopici in urgenza e/o non differibili, sia per il contenimento delle diffusione del virus che per carenza di dispositivi di protezione individuale.
Grazie alle misure di contenimento in Italia la fase di picco è stata superata e dal 4 maggio è iniziata la fase 2, con ripresa delle attività di endoscopia che vengono, almeno in atto, estese anche ai pazienti ambulatoriali per esecuzione di esami con grado di priorità D oltre che B (secondo i RAO).
È verosimile che i vari centri di endoscopia nella fase 1 abbiano adottato norme, protocolli, percorsi e strategie diverse e non omogenee, non solo per riorganizzare l’attività dei servizi di endoscopia, ma anche per quanto riguarda l‘adozione di misure di contenimento dell’infezione da Covid-19.
È ipotizzabile che nella fase 2 dove, tra l’altro, le attività erogate saranno incrementate, si possa verificare un analogo disomogeneo comportamento.
L’obiettivo di questa survey è quindi quello di valutare i percorsi e le strategie utilizzate dai vari centri per consentire di verificare:
- L'aderenza dei centri alle raccomandazioni
- Quali raccomandazioni sono maggiormente adottate
- Se sussistono situazioni di mis-uso (under e over) riguardo alle corrette raccomandazioni e al corretto uso di procedure e risorse.
I risultati ottenuti, consentiranno di identificare le misure più idonee da intraprendere, per uniformare i comportamenti di ogni centro nel rispetto delle attuali raccomandazioni in ambito nazionale.