Raccolta firme per una riforma in chiave ecologica della scuola italiana

Si invitano tutti/e coloro che intendono avviare un percorso di riforma in chiave ecologica della scuola italiana, a firmare la seguente lettera aperta al Ministro dell’Istruzione, ai/alle dirigenti scolastici, ai/alle docenti, agli studenti e alle studentesse, ai genitori, all'intera società civile:

Le crisi multidimensionali e multisettoriali che stanno compromettendo le stesse basi biologiche di ogni attività umana hanno bisogno di risposte sistemiche, radicali e urgenti. L’impatto distruttivo dell’attuale sistema socio-economico sulla natura ha superato ampiamente i ritmi e le possibilità di rigenerazione del nostro pianeta, spingendo verso drastici peggioramenti l’intera vita sulla Terra.

La scuola e il mondo della cultura in generale sono chiamati a giocare un ruolo di primo piano in questo scenario, facendosi portatori del più ampio dibattito possibile, non solo sugli strumenti da mettere in campo per il contrasto alla crisi ecologica, per l’arresto della perdita di biodiversità, per la mitigazione e l’adattamento al cambiamento climatico, ma anche  per la necessaria trasformazione del modello culturale ed educativo alla sua radice. 

Una nuova cultura dovrà avere come fondamento il riconoscimento dell’essere umano come parte integrante della natura. È necessario ripristinare tale rapporto inscindibile che è stato negato dai modelli di vita imposti dall’economicismo, dall’individualismo, dall’avidità. Ciò ha creato una società sempre più competitiva, consumistica ed affetta da una ipertrofia tecnologica ed ora anche digitale, che sta confinando le relazioni fisiche ed emozionali in una dimensione virtuale e avulsa dalla realtà ecosistemica che ci comprende. 

In un’epoca di “nativi digitali”, occorre alfabetizzare una nuova generazione di nativi ecologici, rinaturalizzare un’umanità che fatica a pensare sé stessa come connessa alla realtà biofisica; occorre decolonizzare l’immaginario mettendo in discussione alcuni assiomi della cultura moderna come l’antropocentrismo, l'utilitarismo, il meccanicismo, il tecno-economicismo, ponendo invece al centro il paradigma della connessione di ogni ente con il tutto, dell’equilibrio armonico fra esseri umani e natura.

Ciò significa immaginare e discutere scenari che vadano oltre le misure oggi adottate da un’ecologia superficiale basata sulla “crescita verde” o sullo “sviluppo sostenibile”, entrambi caratterizzati da una ottimistica fiducia nelle soluzioni tecnologiche pronte all’uso. 

In questo contesto è fondamentale che il sistema scolastico favorisca una critica dell’attuale modello culturale ed educativo e sviluppi una nuova visione che sia basata su un’ecologia profonda e integrale, rispettosa dei cicli rigenerativi della vita, dei beni comuni universali, della equa condivisione delle ricchezze e della dignità di ogni essere vivente, presente e futuro.

La scuola, anche secondo il mandato costituzionale, non dovrebbe essere finalizzata ad addestrare “risorse” per il mercato del lavoro, ma alla formazione integrale della persona e a un’educazione ecologica e sociale trasformatrice, caratterizzata da un approccio scientifico, letterario e artistico che, superando la parcellizzazione delle discipline, vada verso un sapere connettivo, capace di promuovere la conoscenza delle interrelazioni dell’ecosistema e di generare una coscienza civica e critica consapevole  della complessità delle sfide presenti.

Occorre un’educazione realmente partecipata, inclusiva e interculturale, che riconosca la centralità delle relazioni fra le persone, con la natura e col territorio per dar vita ad una scuola che sappia accogliere le specificità della comunità su cui insiste, valorizzando le differenze culturali, linguistiche e di origine. Una scuola dove si apprendano saperi e si sviluppino pratiche di lavoro con la natura e per la natura per concorrere alla resilienza del territorio; dove ogni studente e studentessa possa comprendere i termini e le cause della crisi ecologica e sociale in atto, elaborare pensieri ed emozioni al riguardo e diventare capace di immaginare e costruire nuovi  strumenti per affrontarla. Una scuola che riconosca l’ecologia come patrimonio culturale irrinunciabile. 

Chiediamo quindi:

al Ministro dell’Istruzione,  

di ripensare i fondamenti stessi dell'Istruzione primaria e secondaria, mirando ad un’alfabetizzazione ecologica delle nuove generazioni che sappia superare ogni idea di separazione tra umanità e natura. Ciò richiede la revisione dell’intero impianto epistemologico delle discipline e il superamento della loro rigidità e settorializzazione in favore di un insegnamento sistemico che non può far distinzione rigida tra “scienze umane” e “scienze dure”;

di ridiscutere le Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica (adottate in applicazione della legge n. 92/2019) implementando l’insegnamento trasversale dell’educazione ecologica, in modo che essa diventi il paradigma per una revisione dei curricula di istituto;

di ricomporre l’insegnamento delle 33 ore previste per ciascun anno di corso, in una unica visione di educazione ecologica integrata, poiché così come attualmente impostato, cioè diviso su tre assi separati dello studio della Costituzione, dello sviluppo sostenibile e della cittadinanza digitale, non permette di cogliere la dimensione unitaria e relazionale (ecologica, tecnologica, sociale e politica) della vita sul pianeta;

ai/alle dirigenti scolastici e agli organi collegiali

di avviare la costruzione di curricula di Istituto che abbiano come cornice di riferimento l’educazione ecologica, la crisi ecosociale in atto, le culture e i saperi necessari per attraversarla, in modo tale da rendere la scuola il luogo di una educazione trasformatrice nel senso dei valori costituzionali, sia attraverso la definizione degli indirizzi del Piano dell'Offerta Formativa, sia mediante la proposta di un piano accurato di formazione ecologica integrata per i/le docenti;

di valorizzare, in questo processo, l’apporto attivo degli studenti  e delle studentesse che devono poter incidere ed agire sulle decisioni riguardanti la loro formazione; di includere le istanze recepite dal territorio, dai movimenti ambientali e sociali, dalle comunità di economia solidale e civile, dagli enti preposti a tutelare i beni comuni, da tutte quelle realtà culturali, artistiche e creative che vadano nella direzione di un nuovo modello di società e di economia di cura;

ai/alle docenti

di orientare la propria formazione ed azione educativa  secondo i principi dell’ecologia, attraverso percorsi transdisciplinari e coinvolgendo i ragazzi e le ragazze nei processi educativi oltre gli schemi della sola lezione frontale, in modo da favorire una conoscenza della natura fondata sulla scienza e sull’amore per gli esseri viventi, sull’unione di tutte le cose e sullo spirito di cooperazione che dovrà necessariamente animare il cambiamento culturale di cui abbiamo bisogno;

agli studenti e alle studentesse

di richiedere fin da subito una formazione inclusiva, partecipata ed attiva che sviluppi coscienza della crisi ecosociale in corso e che rispetti il loro diritto ad acquisire un sapere sistemico e critico in grado di renderli capaci di rispondere adeguatamente alle grandi sfide del presente;

ai genitori

di sollecitare attivamente le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, attraverso tutti gli strumenti disponibili (comitato genitori, commissioni aperte ai genitori, consigli di classe, consigli di Istituto), affinché operino una coraggiosa riforma educativa improntata sull’ecologia, in grado di attuare quel cambio di mentalità e di pratiche che possa finalmente prospettare un futuro più equo, sostenibile, gioioso ai propri figli e alle proprie figlie, e alle generazioni a venire;

alla società civile,

che sostenga e accompagni un rinnovato impegno educativo della scuola italiana nella direzione sopra illustrata; nessuna vera svolta ecologica potrà infatti attuarsi senza un coinvolgimento profondo della scuola in questa fondamentale impresa del nostro tempo.

per info scrivere a: alfabeti.ecologici@gmail.com

PRIMI FIRMATARI

Anna Angelucci, Associazione Nazionale "Per la scuola della Repubblica"

Vincenzo Balzani, Professore Emerito Università di Bologna, Accademico dei Lincei

Gianfranco BolognaPresidente onorario della Comunità Scientifica del WWf Italia, full member del Club di Roma, Segretario generale della Fondazione Aurelio Peccei.

Mauro Bonaiuti, Università di Torino, Presidente dell’Associazione per la decrescita

Federico Butera, Professore Emerito Politecnico di Milano, comitato tecnico scientifico Piano RiGenerazione Scuola

Monica Capo, Portavoce nazionale Teachers For Future Italia

Claudio Cassardo, Ricercatore e professore di meteorologia, clima e fisica dell'atmosfera

Fabio Ciconte, Scrittore e direttore associazione Terra!

Piero De Luca, Dirigente Scolastico dell'Istituto Comprensivo Sauro-Errico-Pascoli (Napoli)

Lorenzo Fioramonti, Direttore dell'Istituto per la Sostenibilità, Università del Surrey (UK)

Carlo FirmaniDirigente Scolastico Liceo Socrate di Roma, Fondatore Rete Nazionale Scuole Green

Silvestro Greco, Biologo marino, Dirigente di Ricerca presso Stazione Zoologica A. Dohrn

Simone Lanza, Maestro elementare, Pedagogista, Università Milano Bicocca

Adriana Maestro, Libera ricercatrice, Direttora della Scuola per l'Economia Trasformativa (SET)

Roberto Mancini, Professore di Filosofia Teoretica, Università di Macerata, Direttore della Scuola per l'Economia Trasformativa (SET)

Laura Marchetti, Professoressa di Antropologia culturale e di Didattica, Università di Reggio Calabria

Marta Maroglio, Portavoce nazionale Fridays For Future Italia

Luca Mercalli, Presidente della Società Meteorologica Italiana

Renata PuleoMaestra, ex dirigente scolastica di Roma, Associazione ALaS

Maria Santarossa, Cofondatrice e referente nazionale Parents for Future Italia

Danilo Selvaggi, Direttore generale della Lipu - BirdLife Italia


L'elenco completo di tutti i firmatari è disponibile a questo link.

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