Caso Studio - 854
Alle ore 2.40 del 29 luglio, la pattuglia composta da S. G. e dal collega A., mentre percorreva, in Caltagirone, la via (OMISSIS), giunta all'incrocio, notava provenire dalla via (OMISSIS), posta di fronte, un uomo che indossava un giubbotto e che aveva nelle mani una valigetta di colore verde.
Gli agenti si accostavano, chiedendogli se avesse bisogno di qualcosa.
L'uomo rispondeva "che cacchio volete", posava la valigia per terra, inseriva la mano destra nel giubbotto estraendone una pistola (una Beretta, calibro 7.65) che puntava in direzione degli agenti.
I due, per proteggersi, si abbassavano e, al contempo, si allontanavano.
Dopo avere percorso circa venti metri, effettuavano un'inversione ad U, si fermavano, scendevano dall'autovettura e si riparavano dietro gli sportelli.
In quel momento "alle spalle del B.G.E." (il quale, nel frattempo, si era posto al centro della carreggiata, appoggiato su un ginocchio, ed impugnava l'arma protesa in direzione degli agenti) sopraggiungeva l'autovettura di C.V., unico testimone oculare della vicenda.
Questi riferiva che era in funzione la sirena d'allarme di un vicino negozio e di non essersi accorto che la vettura che si era trovato "di fronte era quella della Polizia" perchè "abbagliato dalle luci del veicolo".
Gli agenti avevano, infine, aperto il fuoco: quattro degli otto colpi sparati avevano raggiunto il corpo del B.G.E. ed uno aveva causato la "rottura traumatica del cuore" causando la morte dell’uomo.
Tratti a processo gli agenti hanno argomentato così:
    • nessun dubbio sussisterebbe sul fatto che la condotta posta in essere dal B.G.E. fosse configurabile "in termini di violenza e di resistenza", vi era, in altre parole, una condotta violenta da respingere e bene avevano fatto gli agenti a fare uso delle armi al fine di impedire che la minaccia si trasformasse "in un evento lesivo";
    • l'uso dell'arma era l'unico modo che gli agenti avevano a disposizione per adempiere il proprio dovere, cioè per respingere una grave violenza, attuale e concreta;
    • vi era, poi, piena proporzione tra violenza e resistenza, da una parte, mezzo coattivo impiegato, dall'altra;
    • il fatto era accaduto in una zona in cui era prevedibile un passaggio anche pedonale, nonostante l'ora tarda, perchè il 29 luglio era il giorno della festa patronale;
    • gli agenti avevano corso un "elevato pericolo di vita", anche perchè gli sportelli dell'autovettura non erano blindati;
    • la reazione degli agenti di polizia sarebbe scriminata dalla difesa legittima e dall'uso legittimo delle armi;
    • non vi sarebbe prova, in ogni caso, che il S. avesse "mirato ad organi vitali".
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