Carta della Gentilezza
Nell’ambito del World Kindness Movement - Movimento Mondiale per la Gentilezza - e in collaborazione con GentleTUDE suo ambasciatore, l’Associazione infermieristica AHNA ITALIA ha tracciato le proprie raccomandazioni e ne incoraggia l’adozione presso le istituzioni pubbliche e private e individualmente presso tutti gli operatori sanitari italiani.

Di seguito il testo approvato dal Direttivo, in seguito a corale consultazione previa rilettura, dal punto di vista bioetico, da parte dell’Istituto Italiano di Bioetica. 
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Sottoscrivo e mi impegno a diffondere nel mio ambito professionale le raccomandazioni della Carta della Gentilezza di American Holistic Nurses Association – AHNA ITALIA.
1. Essere aperto verso tutti: salutare, sorridere e presentarmi.
L’intenzione: “Quando incontrerò una persona assistita per la prima volta, mi impegno a presentarmi con il mio nome e il mio ruolo professionale, lo saluterò con garbo e lo accoglierò con un sorriso e gli chiederò come sta, mostrando interesse e attenzione”.

2. Vivere bene con la persona assistita: ascolto e presenza.
L’intenzione: “Durante qualsiasi pratica assistenziale mi impegno a dedicare tempo all’ascolto della persona che a me si affida, alle sue paure, alle sue vulnerabilità, e allo stesso tempo a me stesso, ai miei condizionamenti, alle mie fragilità. Faccio questo per promuovere una relazione di cura efficace per entrambi, dove la reciproca presenza diventa opportunità di benessere condiviso.".

3. Imparare a gestire le tensioni lavorative favorendo la comunicazione non violenta e assertiva
L’intenzione: “Cercherò di prevenire tutte quelle situazioni conflittuali che possono provocare stress, attivando le mie risorse personali di rinforzo dell’autostima e di crescita, e cercando di sostenere quelle dei pazienti e dei colleghi con cui lavoro. Mi impegno a realizzare il mio benessere in favore del bene del paziente e di tutto il contesto lavorativo.”.

4. Rispettare e valorizzare la diversità, come grande fonte di crescita.
Intenzione: “Mi impegno a pensare alla diversità come stimolo di approfondimento e sviluppo, e come occasione di confronto costruttivo. Persone diverse offrono prospettive diverse, creando un’opportunità di espressione libera che può ampliare l’universo di ognuno di noi.”.

5. Condividere il sapere: comunicare, trasmettere e imparare.
Intenzione: “Mi impegno a favorire la comunicazione tra colleghi per una sana crescita dell’equipe di lavoro, dove tutti possano condividere il loro sapere, aggiornare il gruppo e suscitare critiche costruttive.”.

6. Adottare buone prassi di tutela dell'ambiente: riparare, rispettare, riciclare e riutilizzare.
Intenzione: “Mi impegno a limitare gli sprechi e a stimolare l'organizzazione ed i colleghi all'uso di materiale riciclabile e proveniente da fonti sostenibili. Con pochi gesti è possibile differenziare i rifiuti, una pratica che fa bene all’ambiente e all’intero pianeta.”.

7. Rispettare gli animali: proteggerli, accudirli amorevolmente.
Intenzione: “Mi impegno, a rispettare gli animali, a riconoscere che apparteniamo alla stessa grande famiglia degli esseri viventi. Per questo scelgo di tutelarli e rispettarli nell’ambito della ricerca scientifica e a limitare il consumo di carne animale privilegiando prodotti da filiera etica per il miglioramento del mio benessere e dell’intero pianeta.”.

8. Creare uno spazio etico, umano, gentile, di supporto e inclusivo nel mio ambiente lavorativo.
Intenzione: “Mi impegno a collaborare con i colleghi per costruire con loro un clima di sincerità e fiducia, sollecitando una comunicazione trasparente e veritiera, che crei maggiore sicurezza all’interno dell’équipe. Contribuisco permettendo ad ognuno, me compreso, di esprimere difficoltà emotive e dubbi professionali senza paura di critica o giudizio. Ringraziare fa parte dei rituali di gentilezza, che possono farci sentire a casa, nel posto giusto ed a nostro agio.”.

9. Essere consapevole che la gentilezza è: dolcezza disinteressata, amorevolezza per il piacere di compiere un gesto affettuoso, senza aspettarsi nulla in cambio.
Intenzione: “Garantisco la mia attenzione gentile alle persone assistite, sia perché è un dovere deontologico, sia perché è il più grande dono di accoglienza e accettazione che possiamo offrire all’altro, ed a noi stessi, come esseri umani.”.

10. Essere gentile e compassionevole verso me stesso.
Intenzione: “Mi impegno a prendermi cura del mio corpo e del mio benessere, a dedicare tempo a me stesso/a, ad accettarmi ed amarmi con la consapevolezza di essere il risultato di un apprendimento esistenziale, che mi ha permesso di essere ciò che sono. D’ora in avanti scelgo di rivolgermi a me stesso/a con parole d’incoraggiamento ed amore.”.
Sottoscrivo la Carta della Gentilezza dei Professionisti Sanitari *
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