L'Impero d'Austria doveva essere informato dell'accordo

In caso di vittoria, il regno di Sardegna avrebbe ceduto la Savoia alla Francia

Se l'Austria avesse attaccato la Francia, la Francia avrebbe invaso il Piemonte

Se l'Austria l'avesse attaccato, la Francia sarebbe intervenuta a fianco del Piemonte

In caso di vittoria, la Francia avrebbe ceduto Nizza al Piemonte

In caso di attacco della Francia, il Piemonte sarebbe intervenuto a fianco dell'Austria

Armistizio di Villafranca

Congresso di Parigi dopo la guerra di Crimea

Accordi di Plombières

Primo parlamento nazionale e proclamazione del Regno d’Italia

Garibaldi affida a Vittorio Emanuele il Sud d’Italia

Inizio della Seconda guerra d’indipendenza

Partenza dei Mille da Genova

Regno di Sardegna nel 1858

Conquiste del regno di Sardegna nella Seconda Guerra d’Indipendenza

Cessioni alla Francia

Annessioni al Regno di Sardegna dopo i plebisciti (1859)

Regioni liberate dai garibaldini (1861)

Territori dello Stato della Chiesa conquistati da Vittorio Emanuele II nel 1860

Territori annessi nel 1866

Stato della Chiesa nel 1861

Guidò l’impresa dei Mille

Pensava a un’Italia indipendente, unita e repubblicana, da costruire attraverso una sollevazione popolare.

Decise la partecipazione del Regno di Sardegna alla guerra di Crimea.

Nei suoi piani l’Italia non doveva essere unificata, ma divisa in tre piccoli Stati sotto il controllo francese

Pensava che solo l’abolizione delle frontiere e il libero scambio commerciale tra le regioni italiane avrebbero permesso lo sviluppo economico.

Nel 1860 invase lo Stato della Chiesa per ricongiungersi con i garibaldini.

Primo ministro del regno di Sardegna dal 1852.

Già membro della Giovine Italia, dopo il 1848 si unì ai patrioti della Società nazionale, che credevano in un’Italia indipendente e unita, ma sotto il re di Sardegna.

Fu il principale alleato del Papa fino al 1870

Incontrò Vittorio Emanuele II a Teano, cedendogli il controllo dell’Italia del Sud

Nel 1861 divenne il primo re d’Italia

Firmò un armistizio con gli austriaci nel 1858, senza consultarsi con gli italiani

di risanare il deficit (debito dello Stato)

di tutelare l'industria meridionale

di costruire infrastrutture (ferrovie)

di introdurre i dazi

di abbassare le tasse

di combattere la povertà