Questionario sul "lavoro da remoto" in ANPAL Servizi durante la pandemia
La situazione di emergenza sanitaria ha portato l’azienda, a partire da marzo 2020, ad allinearsi con quanto previsto dai decreti governativi e a trasformare in breve tempo tutte le attività del proprio personale dipendente e in collaborazione in “lavoro da remoto”. Si utilizza qui la categoria "lavoro da remoto" per poter ricomprendere sia le attività dei dipendenti - legate ad orari di lavoro definiti - che sostanzialmente stanno lavorando da casa, sia quelle dei collaboratori - legate strettamente ad obiettivi - che sono state riorganizzate a distanza. Nella sezione del questionario dedicata alle prospettive future utilizziamo invece la categoria più propria di “lavoro agile”, utilizzata dalla L. 81/2017.

La riorganizzazione delle attività lavorative non ha recuperato, neanche nei mesi successivi al lockdown, gli elementi della sperimentazione sullo smart working realizzata dall’azienda nel 2018. A fine lockdown e tramite la comunicazione relativa al Protocollo di sicurezza siglato con le RSA, l’azienda ha manifestato la necessità di un rientro dei dipendenti nei luoghi di lavoro “salvo eccezioni”, demandando l’applicazione del Protocollo ai diversi livelli di responsabilità dell’organizzazione. Dal 27/10/2020, in seguito ad un nuovo DPCM che ha ridisegnato le regole per la chiusura totale o parziale, a seconda dei territori, è stato comunicato che il piano di rientro auspicato non è più realizzabile; le sue condizioni di applicazione sono ancora demandate ai singoli responsabili “d’intesa con i dipendenti”.

Questa auto-inchiesta è volta a rilevare il punto di vista dei lavoratori e delle lavoratrici che stanno sperimentando condizioni di lavoro inedite, come del resto inedite sono le condizioni di vita ed esistenziali che la pandemia da Covid 19 sta imponendo, sulle informazioni, la chiarezza delle norme e delle indicazioni ricevute, gli elementi positivi e negativi rilevati, le prospettive per il futuro, perché non vada dispersa l’esperienza vissuta in questi mesi e possa essere di stimolo per una eventuale riorganizzazione del lavoro. Appare, infatti, fondamentale, in particolar modo in questo momento, far emergere vissuti e percezioni di lavoratrici e lavoratori in merito all'esperienza che stanno conducendo. Gli esiti dell'inchiesta, che intende coinvolgere la platea più vasta di lavoratori, saranno utili per un confronto sindacale con l'azienda sul futuro del lavoro agile.
Tutte le domande e le affermazioni sono intenzionalmente poste per coinvolgere sia dipendenti sia collaboratori, e l’analisi dei dati terrà conto della distinzione attuale tra le due tipologie di rapporto di lavoro. Nella sezione “percezione e prospettive”, in particolare, ognuno/a è chiamato a rispondere proiettandosi nel futuro prossimo che, vedrà tutte e tutti dipendenti dell’azienda.

Il questionario è ANONIMO. I dati raccolti saranno trattati in modo aggregato nel rispetto della legge sulla privacy.


Ti chiediamo, rispetto al nuovo assetto organizzativo imposto dal lockdown e dalla persistente condizione di emergenza sanitaria, di esprimere il tuo grado di accordo rispetto alle affermazioni che seguono.
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