Dal punto di vista sociale le colonie erano chiuse, caratterizzate da una scarsa mobilità sociale.
I bianchi che colonizzarono l’America settentrionale appartenevano alla nobiltà o all’alta borghesia europea.
Le colonie del nord erano prevalentemente comunità agricole di medi e piccoli proprietari, quelle sorte sulle coste erano abitate da mercanti e artigiani, quelle del centro erano costituite da grandi proprietà agricole che producevano soprattutto per la Madrepatria.
Le colonie del sud avevano grandi piantagioni di tabacco e cotone, lavorate prevalentemente dai coloni e dagli europei.
Con la vittoria nella Guerra dei Sette anni l’Inghilterra divenne nel Settecento la maggior potenza coloniale in America.
Le popolazioni originarie del nord America furono sterminate in seguito all’arrivo degli europei.
Le colonie inglesi in America potevano commerciare esclusivamente con la Madrepatria.
I padri pellegrini che sbarcarono dalla nave Mayflower nel 1620 erano inglesi anglicani che volevano portare la fede in America.
Le colonie inglesi in America si diedero un’organizzazione autonoma, in collaborazione con i governatori nominati dalla Madrepatria.
I primi coloni che si avventurarono nell’America settentrionale all’inizio del Seicento furono inglesi e olandesi.