Petizione a favore di una "SCUOLA REALE" nelle Marche
In qualità di genitori, insegnanti ed esponenti del mondo civile, chiediamo una
rivalutazione delle modalità che accompagneranno il rientro a scuola dei nostri figli ed
alunni.
Il rientro a scuola è oggi annunciato solo nel rispetto di determinate condizioni:
distanziamento sociale, mascherine, barriere fisiche di separazione, didattica a distanza
(DAD).

Queste soluzioni sono, però, da noi giudicate inaccettabili in quanto irrispettose del
benessere fisico, psichico, emotivo ed educativo della popolazione scolastica.

Immaginate un bambino di 6 anni appena compiuti nel suo primo giorno di scuola
primaria. La mamma non lo può accompagnare. Da solo entra in classe. E’ agitato. E se
porta gli occhiali, il suo respiro li fa annebbiare. Avrebbe bisogno di un sorriso. Le
mascherine non lasciano trasparire i sorrisi. Avrebbe bisogno di un abbraccio ma nessuno
glielo può dare a causa del distanziamento sociale. E’ solo. Gli manca la mamma e
piange. Le lacrime bagnano la mascherina.
Rimpiange la serenità e il clima di “normalità” che solo le nostre mura domestiche ormai
riescono a regalarci.

Questa scuola non la vogliamo e riteniamo che oggi ci siano i presupposti per ripartire in
un modo completamente diverso, in sicurezza e rimettendo la pedagogia al centro delle
nostre azioni insieme all’educazione civica e alla formazione completa dei cittadini di
domani, così come sostenuto da un’ampia platea di medici, psicologi, docenti, educatori,
rappresentanti trasversali del mondo politico e accademico.

A tal proposito, riteniamo, che:
- l’introduzione di un eventuale obbligo di indossare la mascherina a scuola possa
comportare difficoltà di respirazione a causa del mantenere il naso e la bocca
coperti per diverse ore;
- l’utilizzo della mascherina determini difficoltà nella comunicazione con
conseguente danno emotivo, psicologico e sociale in seguito alla necessità di
costante limitazione dei propri bisogni fisici e relazionali;
- la DAD abbia avuto effetti negativi per la salute psico-fisica dei nostri ragazzi a
causa di una sovraesposizione allo schermo;
- la DAD non sia stata fruibile da tutti gli alunni; in particolare, i bambini nella fascia
0-6 anni e gli studenti con bisogni educativi speciali sono stati penalizzati da
questa modalità di lavoro;
- la DAD non sia lo strumento adatto a creare un gruppo classe. Se la DAD può
essere stata utile per mantenere il contatto tra gli alunni e l’istituzione educativa
durante i mesi di chiusura dell’Istituzione Scolastica, questa non può oggi sostituirsi
alla scuola reale. Il gruppo classe è fondato, infatti, sulla vicinanza prossemica e
sulla comunicazione verbale e non verbale, che fanno sì che le relazioni si
strutturino, si modifichino e si adattino nel tempo.

Si ricorda, a tal proposito, che la definizione di salute da parte dell’Organizzazione
Mondale della Sanità afferma che “La salute è uno stato di completo benessere fisico,
mentale e sociale e non solo l’assenza di malattia.”

Nella scuola il rischio “zero” non esiste.

Le scelte che nel futuro saranno prese, incideranno in maniera importante sui nostri figli e
studenti. Ripensiamo la scuola, ma facciamolo nel rispetto dei nostri ragazzi e dei valori
fondamentali della vita umana. Invece di parlare di distanziamento, creiamo gruppi classe
con un numero più ridotto di studenti. Ampliamo gli spazi per diluire la densità degli
scolari utilizzando giardini e aree all’aperto.

Rimettiamo al centro gli studenti e i loro bisogni di formazione, istruzione e
socializzazione. La scuola può ripartire solo da questo.

Chiediamo, quindi, come genitori ed insegnanti di essere ascoltati per continuare a
donare speranza e coraggio ai nostri ragazzi, perché questo è l’unico modo che abbiamo
per guardare al futuro.
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